
“Ho cominciato ad ascoltare e fare musica negli anni ’80 e, presto, ad una tastiera giocattolo aggiunsi una chitarra, poi un registratore a cassette a 4 piste, poi un sampler, poi un Atari, poi un Amiga, fino ad arrivare alle tecnologie odierne.
Scelsi Cremadolce all’inizio degli anni ’90, suonava bene, mi sembrava intrigante.
Tutte le canzoni che ho pubblicato sono state create e registrate nel giro di poche ore,
non sono un fondamentalista della tecnica e credo che nella mia musica ci sia qualcosa di evocativo.
Adoro comporre e registrare il mio materiale, considero questo tipo di attività il mio salvagente, la mia macchina del tempo.
Grazie alla rete sto realizzando il sogno di far ascoltare le mie composizioni agli altri”.