Mogol: i brani di Lucio Battisti forse presto in rete

Sentenza: la società che gestisce i diritti di utilizzazione economica del repertorio Mogol/Battisti (la Edizioni Musicali Acqua Azzurra S.r.l.), amministrata dalla vedova Grazia Letizia Veronese, dovrà risarcire il paroliere Giulio Repetti per 2,6 milioni di euro. Il tribunale ha condannato “l’ ostracismo opposto dalla Signora a qualsiasi utilizzo, promozione o celebrazione di brani del marito Lucio Battisti“. I brani del celeberrimo duo, quindi, potrebbero trovarsi sulle principali piattaforme di streaming e download.

Mogol su “Libero” : “Sono contento, è un atto di giustizia Lucio è tornato libero. Lui appartiene a tutti. Tutto ciò che riguarda la promozione del suo repertorio è giusto, lo tiene vivo e questo è importante anche per i giovani. Non ho vinto io, abbiamo vinto tutti: serve qualità, oggi”.

E ancora: “Il punto è che purtroppo la promozione si è messa a fare la produzione. E questo fa in modo che non ci sia più la ricerca delle cose belle, ma quella del profitto […] Un tempo i cantautori adattavano molto spesso la musica alle parole e quindi qualche volta la sacrificavano, facendo delle messine cantate. Ricorda le canzoni di protesta? Quella cosa non esiste più. Erano scritte in base ad una forma ideologica. Erano discorsi politici. Si andava a cantare col pugno alzato o la mano tesa. Ai tempi non appartenere a un’ ideologia politica era una colpa: voleva dire essere dei qualunquisti. Lucio ed io cantavamo di cose universali, per questo le nostre canzoni restano”.

Sul successo dei talent show il famoso paroliere incalza: “Questo è molto grave. Dalla qualità della cultura popolare dipende anche quella di un popolo. Un libro di grande successo vende 100 mila copie. Una canzone popolare viene conosciuta e assorbita da decine di milioni di persone: è una responsabilità. La cultura popolare è tutto. Sto parlando dei grandi successi. Che sono sempre più rari”.